Il presidente Sergio Mattarella ha preso parte al corteo contro le mafie a Napoli.
Si è svolta a Napoli la manifestazione organizzata dall’associazione Libera contro le mafie in occasione della XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. A prendere parte alla manifestazione anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme a migliaia di persone, esponenti del sindacato e delle istituzioni, studenti, e soprattutto i parenti delle vittime giunti a Napoli da tutta Italia. Il corteo ha attraversato il centro per arrivare a piazza del Plebiscito. Qui sono stati letti tutti i nomi delle 1055 vittime innocenti di mafia: cittadini, magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali. A unirsi al corteo anche il presidente della Camera Roberto Fico, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. L’intervento di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha concluso la manifestazione.
Il discorso di Matterella a Napoli
“Memoria è impegno. Onorare chi ha pagato con la vita il diritto alla dignità di essere uomini, opponendosi alla disumanità delle mafie, alla violenza, alla sopraffazione contro la propria famiglia, la comunità in cui si vive. Memoria è richiamo contro la indifferenza, per segnalare che la paura si sconfigge con la affermazione della legalità. Perché combattere le mafie significa adempiere alla promessa di libertà su cui si fonda la vita della Repubblica” ha detto nel suo discorso Mattarella. Esprime la sua vicinanza alla città di Napoli e a tutte le vittime. Nonostante sottolinea che in questo periodo sembra che ci sia poca attenzione da parte della politica al problema della mafia, come se non fosse più un problema prioritario.
Ma ci tiene a sottolineare che “Sconfiggere le mafie è possibile. Lo testimoniano i risultati dell’azione senza sosta delle Forze di polizia, della Magistratura, della società civile. Le mafie cambiano pelle, centri di affari, modalità organizzative. Si insinuano nelle attività legali, e ogni sottovalutazione può aprire varchi alla penetrazione criminale. Istituzioni, forze economiche e sociali, comunità territoriali, singole persone: tutti sono chiamati all’impegno per contrastarla e sconfiggerla a tutela degli spazi di civiltà“.